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Jospin, Lionel.

Uomo politico francese. Nato in un paese della cintura parigina in una famiglia borghese di religione protestante, J. studiò a Sèvres, Parigi e Meaux prima di entrare, nel 1956, all'Istituto di studi politici di Parigi. Nel 1961 venne ammesso all'ENA (la scuola nazionale di amministrazione), ma poté iniziare gli studi solo due anni più tardi, alla fine del servizio militare, proseguendoli poi fino al 1965. Fu assunto quindi al ministero degli Esteri in qualità di Segretario degli affari esteri, divenendo in seguito Direttore degli affari economici. Nel 1969, però, J. decise di abbandonare la carriera diplomatica, e nel 1970 venne "prestato" dal ministero all'XI Università di Parigi, inizialmente come lettore, quindi come professore di Economia e direttore del dipartimento di Aziendalistica, dove insegnò per 11 anni, fino al 1981, quando venne eletto deputato all'Assemblea nazionale. La sua carriera politica era già iniziata nel 1956, con la sua partecipazione all'UNEF (l'Unione nazionale degli studenti di Francia) con la quale si oppose alla guerra d'Algeria, ed era continuata poi nel 1958 con la sua entrata tra le fila dell'Unione della sinistra socialista e, nel 1960, del Partito socialista unificato. Abbandonata temporaneamente l'attività politica, J. vi ritornò nel 1971, anno della sua entrata nel rifondato Partito socialista. Nel 1973 divenne membro dell'esecutivo del partito e fu nominato segretario nazionale responsabile della formazione. Nel 1975 venne designato segretario nazionale per gli affari del Terzo mondo, e nel 1979 segretario nazionale per le relazioni internazionali, divenendo di fatto il vice di François Mitterand, che sostituì a capo del partito dopo la sua elezione e presidente della Repubblica nel 1981. Rimase primo segretario del Partito socialista fino al 1988, quando venne nominato ministro dell'Educazione nazionale, della gioventù e dello sport. Distanziatosi a tratti dalla linea politico-amministrativa del partito, nel 1995 venne comunque scelto quale candidato socialista alle presidenziali di quell'anno, vinte però dall'avversario gollista Jacques Chirac. Ancora primo segretario del partito, dopo le elezioni generali del 1997 venne nominato primo ministro, carica che ricoprì fino al maggio 2002, quando, candidatosi nuovamente alla presidenziali, venne scavalcato da Chirac e dall'esponente di estrema destra Jean-Marie Le Pen. La sconfitta elettorale lo spinse ad abbandonare l'attività politica, tenendo cosě fede ai principi di coerenza che avevano caratterizzato la sua attività governativa, durante la quale era riuscito a portare a compimento importanti progetti quali, per esempio, la diminuzione del tasso dell'imposta sul valore aggiunto, la riduzione del debito pubblico prima dell'entrata in vigore dell'euro, la diminuzione della disoccupazione. Durante la sua permanenza al Governo vennero inoltre introdotti la settimana di 35 ore lavorative e il PACS, il patto civile di solidarietà grazie al quale si davano diritti e riconoscimento giuridico alle unioni di fatto, anche di tipo omosessuale (n. Meudon, Hauts-de-Seine, Francia 1937).